Di Irene B.

In natura esiste un batterio in grado di produrre pepite d’oro. Esso ha un nome abbastanza lungo e difficile da pronunciare, ossia: Cupriavidus metallidurans. Il batterio non è nuovo: era già noto alla scienza perché è una delle pochissime specie che abitano nei giacimenti di minerali e luoghi simili, quindi ambienti talmente ricchi di metalli pesanti che avvelenano ogni altra fonte di vita.

Il batterio riesce a produrre l’oro grazie a un suo enzima, il CopA, è infatti in grado di trasformare alcuni sali velenosi del rame in una forma utile per il suo metabolismo. Il problema è che il CopA ha lo stesso effetto anche sui Sali dell’oro disciolti, che vengono quindi a finire trasportati, insieme al rame, all’interno della cellula. Oro e rame insieme sono velenosi per il batterio, che ha risolto il tutto creando un altro enzima (il -CopA), che è capace di trasformare i Sali dell’oro in delle piccole palline di metallo puro, che vengono buttate fuori. IL risultato? Un batterio circondato da minuscole pepite di oro!

Buona pepita d’oro a tutti!

PAROLE NUOVE:

Enzima: sono molecole prodotte dalle cellule, con la funzione di rendere possibili e veloci le trasformazioni chimiche necessarie alla vita.

Metabolismo: è l’energia che serve ad un organismo vivente per mantenere le proprie funzioni vitali.

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