Autore: Francesco D’Adamo
Editore: Giunti
Numero pagine: 155
È una fredda notte del 1944. Da un’auto scendono un uomo e una bambina. La bambina viene consegnata a Caterina, una donna con due figli. L’auto riparte, silenziosa. La bambina si chiama Giuditta, ha i capelli aggrovigliati come serpenti e due occhi freddi e vuoti. È cieca, ma soprattutto, è ebrea. Fuggita alla deportazione. I due figli di Caterina, Giulio e Tonino, la detestano. È poco simpatica, strana. Lei in poco tempo impara ad andare in giro lì in montagna come se ci vedesse, e chiede ai fratelli di insegnarle dove andare, e di portarla su, fino a un posto con una strana struttura, chiamata l’Orecchio del Diavolo, chiamato così perché si sentono tante voci. La bambina ci passa molto tempo, e nessuno capisce perché. Ma grazie a quello Giuditta riuscirà ad aiutare dei partigiani, tra cui il padre di Giulio e Tonino. Ma non finirà così bene…
Mi è piaciuto moltissimo, l’ho divorato in poco tempo. Non vi faccio spoiler ma ci sono alcune scene davvero tristi.