Sommario:
1- Che cos’è il miele
2- Che cosa sono le api
3- Produzione e lavorazione del miele
4- Apicoltura
5- La “gerarchia” delle api
6- La danza delle api
7- Storia del miele
8- La crisi delle api
9- Vari tipi di miele
1- Che cos’è il miele
Il miele naturale è un prodotto ottenuto dal lavoro delle api, attraverso la secrezione di alcuni fiori (nettare) o dalla escrezione di alcuni insetti (melata). La sua qualità può variare a seconda delle condizioni in cui si trova e dagli interventi a cui viene sottoposto: dal lavoro abbondante (o scarso) delle api, dalle condizioni climatiche e ambientali e, infine, dall’intervento dell’uomo.
2- Che cosa sono le api
Le api sono degli insetti impollinatori della famiglia degli “Apidae”. Due specie comprese nel genere possono essere allevate dall’uomo: l’Apis Mellifera e l’Apis Cerana. La prima è diffusa in tutto il mondo, ad eccezione delle zone artiche e antartiche, mentre la seconda si può trovare in diversi stati asiatici (Afghanistan, Pakistan, India, Siberia, Cina, Giappone e Medio Oriente).
3- Produzione e lavorazione del miele
L’ape può produrre il miele in due modi: attraverso la secrezione di alcuni fiori (detti melliferi) o espellendo un derivato della linfa degli alberi (melata). Parlando del primo metodo, la produzione del miele comincia raccogliendo dal fiore specifico il nettare, che viene conservato nella “borsa melaria” dell’ape. All’interno di essa inizia il processo di trasformazione del nettare in miele, grazie principalmente ad un enzima presente nel corpo, chiamato “invertasi”. Arrivata all’alveare, l’ape rigurgita il nettare, che si presenta molto liquido, e tramite un processo di passaggio da ape in ape (chiamato “trofallassi”) il nettare perde umidità. L’elaborazione del nettare viene continuata con la sua disidratazione, che permette la conservazione del miele. In questo modo, le api lo depongono nella parete delle celle, dove impiegherà circa 36 giorni per maturare. Una volta finita la maturazione le cellette dei favi vengono sigillate da un opercolo. Al momento opportuno, questi vanno asportati dall’arnia al laboratorio, per iniziare l’estrazione del miele. I melari vengono, quindi, fatti controllare dal mielometro, un rifrattometro che identifica il grado di umidità del miele. Se quest’ultimo dovesse risultare troppo umido, occorrerebbe cominciare la fase di deumidificazione. Bisogna, poi, disopercolare le celle e, una volta finito, i telaini vengono messi nello smielatore che fa fuoriuscire il miele. Dallo smielatore il miele viene posizionato nei maturatori, grandi contenitori in acciaio, che fanno decantare il miele. Si passa poi all’invasettamento e alla cristallizzazione. Quest’ultima fase è facoltativa e dipende dalla quantità di zuccheri presenti nel miele.
4- Apicoltura
L’apicoltura (o anche chiamata apicultura) è l’allevamento di api allo scopo di sfruttare i prodotti di queste nell’alveare. Viene praticata in tutti i continenti e varia a seconda delle varietà delle api, del clima e dal livello di sviluppo economico dell’agricoltore.
5- La “gerarchia” delle api
Al vertice della gerarchia delle api si trova l’ape Regina, che ha il compito di fecondare e deporre le uova (è l’unica che può farlo). Ci sono, poi, i maschi dell’alveare, chiamati Fuchi, hanno il compito di fecondare l’ape regina e muoiono subito dopo l’accoppiamento. I fuchi che non si sono accoppiati vengono uccisi in autunno dalle api operaie in quanto non lavorano e rappresentano solo un consumo di scorte alimentari preziose per la sopravvivenza della famiglia in inverno. Le Api Operaie hanno il compito di provvedere all’alimentazione delle uova depositate dalla regina.
6- La danza delle api
Perché le api danzano? Lo fanno per comunicare alle compagne delle informazioni sulla distanza, direzione in cui si trova il cibo ovvero fiori, polline, nettare e sorgenti di acqua. Quindi, riassumendo, lo fanno per procurarsi del cibo con cui vivere.
7- Storia del miele
Il miele ha probabilmente un’origine antichissima, si pensa che sia stato scoperto nel VI millennio a.C., in quanto le prime tracce di arnie risalgono a questo millennio.
Nell’antico Egitto il miele veniva apprezzato: lo usavano, perfino, per metterlo accanto alle mummie per “accompagnarle” nell’Aldilà.
I Sumeri creavano creme impastate con argilla, acqua e olio di cedro e i Babilonesi ne facevano uso culinario.
I Greci lo consideravano il “cibo degli dei” perché rappresentava una componente importantissima nei riti.
I Romani lo usavano come dolcificante, per la produzione di vari alimenti e per preparare salse agrodolci.
Nel Medioevo aveva ancora un ruolo importante, ma non come quello che possedeva nell’antichità.
8- La crisi delle api: cause e conseguenze se scomparissero le api
La moria delle api è, purtroppo, un fenomeno che riguarda tutto il mondo: vi riporto le possibili cause e conseguenze in caso svanissero le api sul nostro pianeta.
Le cause sono molte: i fattori ambientali, la carenza di cibo e acqua adatti per le api, l’avvelenamento causato da qualche prodotto chimico (ad esempio i fitofarmaci), l’urbanizzazione…
Le conseguenze sarebbero disastrose: addio alla maggior parte del cibo che mangiamo (ad eccezione di mais, riso, grano), la carne sarebbe difficilissima da prendere, la maggior parte degli alberi morirebbe, come le piante e i fiori e a noi rimarrebbero a malapena 4 anni di vita.
9- Vari tipi di miele
Esistono tantissimi tipi di miele: qua ve ne riporto alcuni.
– miele di acacia (colore giallo chiaro)
– miele di castagno (color ambra, può essere sia chiaro sia scuro)
– miele di eucalipto (color ambra chiaro)
– miele di girasole (color giallo oro)
– miele di melata (colore scuro che va dal marrone al nero)
– miele di millefiori (colore chiaro o scuro)
– miele di sulla (colore chiaro, beige)
– miele di tiglio (colore giallo chiaro)