Questo mito è nato nelle terre in cui oggi sorge lo stato del Perù. Spiega in modo semplice come mai gli uccelli abbiano le piume colorate e perché il colibrì sia così variopinto: all’origine di tutti questi colori ci sarebbe l’intervento del dio Sole.

Tutto accadde molto tempo fa e nessuno sa quando, perché ancora non c’era nessun uomo sulla Terra. Tutti gli uccelli avevano lo stesso colore: il colore della terra, il marrone. I fiori, invece, erano tutti colorati, alcuni di blu, altri di giallo, altri ancora di rosso! Avevano colori così vivaci che gli uccelli li adoravano. Per questo, quando il colibrì disse che avrebbe voluto le piume del colore dei fiori, tutti gli altri uccelli cominciarono a pensare:

“Se io fossi rosso…”

“Se io fossi azzurro…”

“Se io fossi giallo…”

“Come sarebbe bello!” Ci fu un tale cinguettio che non si capiva più niente. La civetta, allora, zittì tutti e propose una riunione per decidere sul da farsi. Si concordò che quest’ ultima doveva essere l’indomani nel bosco. Vennero tutti gli uccelli, dal canarino al pappagallo, dal picchio al tucano, dal gabbiano al pettirosso e molti altri ancora. Dopo aver discusso a lungo, presero la decisone di mettersi in viaggio verso il cielo per chiedere al dio Inti, il Sole, di dipingere le loro piume come i fiori. Tutti erano d’accordo, era sicuramente la decisone migliore. All’alba, prestissimo, partirono tutti. O meglio, tutti no. Alcuni rimasero perché il colore della terra non era poi così brutto e a qualcuno piaceva. Anche il colibrì rimase: era troppo piccolo per volare così in alto. Così, gli altri uccelli, spiccarono il volo per raggiungere il dio Sole. Quest’ultimo voleva aiutarli e quindi ordinò ad alcune nuvole di far piovere. Gli uccelli erano disperati e soprattutto stanchi: non ce l’avrebbero mai fatta a raggiungere il Sole.  Il dio Inti, però, comandò che la pioggia cessasse e, aprendo un varco tra le nubi, mandò qualcuno dei suoi raggi. Fu come un prodigio. Un grande arco di sette colori stava attraversando il cielo. Gli uccelli impazzivano di gioia: volavano di qua e di là inzuppandosi nei colori dell’arcobaleno. Appena tornarono sulla Terra fecero una festa generale, con canti e balli, anche gli uccelli che erano rimasti del colore della terra e perfino il piccolo colibrì, perché i fiori, riconoscenti del fatto che esso era rimasto con loro, gli avevano regalato ciascuno un poco del loro colore. Per questo il colibrì è così variopinto.

La parabola del colibrì: l'insegnamento che non dimenticherai mai più -  greenMe | Colibrì, Animali selvaggi, Animali spaventosi

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